mercoledì 11 luglio 2007

Seki Sensei, fabbro ferraio gentile e grande insegnante.




La mattina di lunedì ho fatto la lezione regular di Seki Sensei e poi la sera l'ho avuto per un'ora e mezza all'Academy e oggi proprio mi è venuto spontaneo scriverne sul blog. Innanzi tutto fabbro ferraio non è un offesa o una mancanza di rispetto nei confronti del M°, semplicemente una constatazione. Quando gli si fa da uke la prima cosa che ti chiede con grandissimo vigore e che gli si stritoli il polso, poi quando pensi che magari fai troppo forte lui ti fa girare come una trottola, e ti fa sentire una piuma non importa la stazza ( e avendolo visto in doccia mi domando dove trovi la forza...è piccolissimo ! sara il Ki). All'inizio ho commesso un piccolo errore, anzi due, quando è venuto da me a mostrare una tecnica, l'ho stretto forte ed ho spinto con tutto il corpo come spesso qua si usa quando si fà da uke non tanto per impedire la tecnica credo ma più per fare sentire una forza direzionata a Tori su cui cotruire ragionevolmente la tecnica, ma Seki ha scosso il testone e mi ha fatto segno di riafferrarlo. Allora un po' confuso ho pensato che volesse che facessi uke come lo vogliono Yasuno od Endo per esempio afferando sì il polso ma continuando a camminare spingendo senza interrompere l'inerzia dell'entrata. Ma Seki ha riscosso il testone e mi ma mimato la presa che dovevo fare, afferrare mantenendo la distanza con il corpo leggermente flesso sulle ginocchia e stop. Ho eseguito e lui ha detto la classica e divertentissima cosa che dicono i Sensei giapponesi quando fai qualcosa di giusto " So so so so .."

Dopo di chè mi ha fatto gentilmente capottare via con iriminage ma senza forzare. Praticavo con Gianfranco, che all'Hombu ci viene da decenni, e quando Seki ci ha lasciato mi ha spiegato che in effetti il modo di fare uke cambia a seconda del Sensei e me ne ha dato la dimostrazione pratica: mi ha fatto fare da ,uke alla Yasuno e mi ha chiesto di continuare a spingere e lui ha usato questa spinta rimanendo al centro per fare iriminage. Quindi, per la mia limitata esperienza, ne ho dedotto che per adesso ci sono due scuole di pensiero, M° come Seki ed Osawa ti chiedono di afferrargli il polso a manetta e stop il resto lo fanno loro, altri come Endo e Yasuno ( stessa provenienza da Yamaguchi Sensei sarà un caso) vogliono che uke continui la spinta avanzando verso Tori. Di Endo ne sono sicuro perchè un giorno l'ho visto irritarsi con un uke ma non ho capito perchè, chiedendo ad Ennio dopo in doccia mi ha spiegato esattamente questo che Endo vuole la continuità di spinta di uke e non solo essere preso per il polso.

Comunque la lezione è continuata ed ho apprezzato ancora di più la incredibile presenza di Seki Sensei sul tatami, mostrata la tecnica 4 volte 4 senza profferire verbo inizia un pellegrinaggio da tutti i praticanti ed è raro che dica qualcosa, semplicemente viene ed a turno ti fà fare da uke, se poi qualcosa non funziona in genere te lo comunica con dei gesti e con la mimica. Ne ho anche apprezzato lo stile, quando lo vedevo all'Academy mi sembrava un po' troppo rozzo per i miei gusti, invece il suo Aikido è semplicemente essenziale, senza fronzoli. Le linee di movimento. l'atteggiamento e le chiusure sono sempre le stesse, la parola variazione non sembra appartenere al suo vocabolario. Il suo iriminage è forse quello più bello che ho visto, dal momento in cui fa irimi uke non ha veramente scampo, lui è al centro ed uke va dove vuole lui, e non ti sfiora neanche l'idea che la tecnica funzioni perchè c'è cooperazione, no funziona e basta perchè la fa lui. A volte propone delle tecniche in un modo che non avevo mai visto, in kaiten-nage, soto ed uchi, per esempio una volta portato giù uke non gli alza il braccio per portarlo in leva ma lo proietta direttamente mantenendone il braccio orizzontale al terreno con la spinta che va direttamente nella spalla. Questa apparente ripetitività di esecuzione però se può non essere così attraente per tutti i palati, rende Seki un ottimo didatta perchè l'esecuzione della tecnica è sempre così chiaramente quella che chi vuole imparare ha un preciso punto di riferimento.

La mia esperienza con lui, anche e soprattutto all'Academy, mi ha confermato in pieno ciò che mi disse di lui un suo allievo israeliano che incontrai alla festa della celebrazione della morte del Fondatore. Questo ragazzo è rimasto qui tre anni ed è diventato allievo di Seki, ma non solo, l'ho ha anche invitato in Israele per tenere degli stage. Di Seki diceva " Seki is a God" e mi raccontava di come il M° in Israele avesse avuto un successo notevole, e questo per una semplice ragione: a suo avviso M° come Endo e Yasuno vogliono studenti , Seki vuole solo insegnare Aikido. E non è una differenza da poco, significa che nel suo atteggiamento, che è lungi dall'essere impersonale, non traspare nessun intento seduttivo, consapevole o no che sia, nei confronti degli studenti, ma solo la dimostrazione di tecniche di Aikido e stop. E che non sia impersonale, insomma un robot didattico, lo dimostra una piccola evento che mi è capitato la prima volta che sono andato ad una sua lezione regular, pur avendomi strapazzato quando era il mio turno non ha dato minimo segno di avermi riconosciuto come suo allievo dell'Academy, ma quando la lezione stava per finire ed io ero impegnato in kokyu-ho con il mio partner con mia grande sorpresa il M° si è diretto verso di me e con un fare gentilissimo a bassa voce mi ha detto " Genchi ? ( qualcosa del tipo tutto bene )" ed io ( ed il mio partner) son rimasto così sorpreso e preso in contropiede che ho farfugliato " Ai Ai ". In quel Genchi ? c'era tutta la preoccupazione, non scontata all'Hombu, che un principiante come me fosse riuscito a superare senza danni una classe avanzata.

Poi devo dire che Seki è un fabbro sì, ma con una sensibilità notevolissima. Non è infrequente che dopo avere fatto la prima tecnica con un uke, magari non al massimo della forma, si fermi guardando in alto per qualche secondo come per valutare qualcosa e poi riprende l'esecuzione adeguandosi ad esso. Posso solo dire che lunedì ha preso Rossana come Uke per tutta l'ora e mezzo di lezione, ed in alcuni momenti, soprattutto su ikkyo omote, mi sono preoccupato a vederla cappottata a terra. Al contrario lei mi ha detto che naturalmente la sua esecuzione era "forte" ma non ha mai sentito che superasse il limite di quello che poteva sopportare ed era contentissima dell'esperienza. Vi devo comunque dire che vedere l'esecuzione di ikkyo omote del M° Seki mi fa sempre preoccupare per uke che viene scosso come fosse un pupazzo.

All'Academy poi oramai Seki non ci da un filo di tregua. Gli altri sensei che sono venuti in sostituzione di Kanazawa, Sugawara compreso, ci hanno fatto sempre fare dieci minuti di pausa, il caldo può essere un vero killer a volte, ma lui neanche a pensarci. Ci incalza con un intensità incredibile, prima parte facendoci fare le tecniche due o tre volte per fissarle eppoi comincia ad aumentare la velocità dei comandi non lasciandoci neanche il tempo di rialzarci che già chiama la tecnica successiva. Sempre lunedì Gianfranco mi ha detto di essere salito al 5° piano per posare l'hakama e di avermi visto al 4° lavorare con Seki incrociando il mio sguardo, ma, se devo essere sincero, io non me lo ricordo per niente, ero in trance credo ;-)
Ma non mi lamento affatto, questo tipo di allenamento è quello che volevo e cercavo e mi va benissimo così.

1 commento:

Sbaguz ha detto...

Ti dirò Sbricco, da come l'hai dipinto Seki sensei sarebbe senza alcuna ombra di dubbio il mio insegnante preferito se fossi all'Hombu! Davvero: particolari come il suo praticare un Aikido essenziale, pragmatico, senza la spasmodica ricerca di "variazioni" sulle tecniche e il suo essere "fabbro ferraio" pur nel rispetto dell'uke, sono per me elementi di enorme attrazione... ;)